Tutto questo, per rendere più agile ed utile la lettura ed al fine di non distogliere lo studente dal reale significato di ciò che sta facendo. In altre parole, in questa sede stiamo studiando sia lo Huna che il Reiki e scoprendo che ciò che li unisce è molto maggiore rispetto a ciò che li differenzia. Questo è il nostro obiettivo.

È bene chiarificare nello studio del Hawaiian Huna Reiki®, così come nello studio di altri stili di Reiki, quale sia l’obiettivo principale che ci proponiamo; nel caso specifico, il nostro obiettivo non è tanto quello di giocare agli “stregoni Hawaiani”, quanto quello di apprendere ed utilizzare questi antichi insegnamenti e la loro spiritualità e conoscenza, in essi intrinseci.

Fin troppo spesso si vedono culture diverse dalla nostra, storpiate nel loro significato più profondo ed utilizzate solo ed unicamente a fini di diletto personale e di una farsa carnevalesca, laddove ci si immedesima in una determinata cultura adottandone usi, costumi e vestiti.

Sebbene il concetto di immedesimarsi completamente in qualcosa, per apprenderlo meglio, possa avere un certo tipo di utilità pratica nel farci entrare in qualche “frequenza vibratoria” di quel determinato soggetto, è anche vero che fin troppo di frequente ciò che ne deriva è un semplice giocare agli Indiani o, nel nostro caso, giocare agli stregoni Hawaiani.

In questa sede, invece, ciò che vogliamo è tracciare un parallelismo fra la filosofia e le pratiche Huna ed il Reiki tradizionale Giapponese secondo gli insegnamenti di Mikao Usui Sensei e/o altri tipi di Reiki.

Ciò che a noi interessa è l’essenza degli insegnamenti e non la loro veste coreografica; laddove questa può essere utile, in un’ottica di apprendimento e didattica dell’insegnamento, abbiamo mantenuto il più possibile integro, l’aspetto originario degli insegnamenti.

È comunque bene sottolineare che il lettore generalmente si ritroverà ad essere di nazionalità italiana e nato in un contesto ed in una cultura occidentali. Non possiamo negare in alcun modo questa nostra condizione anagrafica e, per quanto possiamo sentirci affini ad una cultura diversa dalla nostra, resta comunque il fatto che la nostra pelle è bianca ed il nostro cervello geneticamente ed esperienzialmente costruito su un modello occidentale (maggiormente orientato all’emisfero sinistro).

Ci piaccia o meno, non diventeremo mai Indiani Americani, o Aborigeni Australiani, o Nomadi Mongoli, né tantomeno, diventeremo stregoni Hawaiani, almeno per quanto concerne il nostro aspetto esteriore.

Piuttosto che creare in noi del disappunto, questo dovrebbe creare in noi dell’orgoglio per essere ciò che siamo e la consapevolezza del nostro poterci immedesimare in altre culture ed insegnamenti ed estrarne l’essenza più profonda per farla nostra.

È soltanto quest’essenza più profonda, questo lato spirituale, che è comune ad ogni cultura, ad ogni nazione, ad ogni essere umano. In effetti è una cultura che non è solo mondiale, ma è universale.

È nostra ambizione sperare che lo studio dell’Hawaiian Huna Reiki, e la pratica delle tecniche in esso presentate, riusciremo a penetrare quest’aspetto cosmico della conoscenza umana.